Ricostruzione seno
La ricostruzione del seno post-mastectomia è parte integrante del trattamento del tumore al seno: tale intervento ha come obiettivo quello di ricostruire la mammella dopo un’amputazione parziale o tale, tramite l’inserimento di protesi, di un lembo o l’associazione di entrambi.
La ricostruzione mammaria è da considerarsi parte integrante del trattamento del tumore al seno. Tale atto non interferisce in alcun modo con la sorveglianza clinica della mammella ricostruita, né di quella opposta e deve essere proposto ogni qualvolta è possibile.
La ricostruzione del seno raggruppa molteplici tipi d’interventi che hanno per obiettivo la ricostruzione della mammella dopo amputazione parziale (tumorectomia-quadrentectomia) o totale (mastectomia).
L’intervento può essere praticato sia nel medesimo tempo dell’amputazione (ricostruzione mammaria immediata), sia ad un anno di distanza (ricostruzione mammaria secondaria) nel caso in cui trattamenti post-chirurgici complementari appaiono necessari.
Qualora il tessuto mammario residuo risulti insufficiente le tecniche utilizzate hanno per obiettivo il ripristino del volume mammario mediante l’impiego di una protesi.
L’intervento mira a tre obiettivi: ricostruire il volume e la forma del seno mancante, creare una simmetria col seno contro-laterale e ricostruire il complesso areola-capezzolo.
L’operazione di ricostruzione del seno dopo mastectomia presenta fasi quali:
- Apportare un volume adeguato attraverso l’impiego di una protesi o di un lembo.
- Creare una simmetria col seno contro laterale.
- Ricostruire il complesso areola-capezzolo.
- La ricostruzione del volume mammario.
La ricostruzione del volume mammario rappresenta il primo tempo operatorio e può esservi con l’inserimento di protesi semplici, in cui la cute deve essere di buona qualità: morbida e provvista di uno spessore sufficiente per poter essere inserita, o protesi ad espansione, utilizzate nel caso in cui la pelle non consente di alloggiare una protesi del volume desiderato, tramite lembo gran dorsale o retto addominale oppure con l’associazione di entrambi.
La simmetrizzazione, invece, serve per correggere il rilasciamento (ptosi) della mammella contro-laterale ed armonizzare i volumi mammari in casi quali:
- Il seno opposto appaia troppo grande: una plastica mammaria di riduzione è indicata con correzione della ptosi.
- Il seno opposto appaia piccolo: l’aumento è prodotto dall’impiego di una protesi (la protesi non interferisce in alcun modo con la sorveglianza oncologica).
- Il seno opposto risulti cadente (ptosico): se il volume ghiandolare è corretto è necessario rimodellare il seno rimontando la ghiandola mammaria e riducendo l’involucro cutaneo.Se il volume ghiandolare è insufficiente è possibile associare a tale procedura l’aumento di volume mediante l’utilizzo di una protesi.
- Il seno ricostruito appaia di forma e volume soddisfacenti, non viene praticato alcun gesto di simmetrizzazione sul contro-laterale. Una lieve asimmetria è a volte preferibile a nuove cicatrici.
La ricostruzione del complesso areola-capezzolo viene realizzata a circa tre mesi dalla ricostruzione mammaria una volta che il risultato diviene stabile, ed è parte integrante della ricostruzione mammaria.
L’areola viene ricostruita mediante un innesto di cute prelevato alla piega inguinale (solco genito-crurale) in cui la pigmentazione dell’epidermide si avvicina a quella dell’areola.
La ricostruzione del capezzolo avviene mediante una plastica locale che consente di ricostituire un rilievo al centro dell’areola.
La ricostruzione del seno è un intervento indicato per i pazienti che hanno subito un intervento oncologico alla mammella e che vengono selezionate dal senologo e dal chirurgo plastico, in base all’età, alla malattia e alle caratteristiche psicologiche post-intervento.
L’intervento di ricostruzione ha una durata di 2-4 ore, quello che incide su questa forbice temporale è la tipologia di tecnica utilizzata ed eventuali complicanze che possono sorgere nel paziente.
La convalescenza post intervento di ricostruzione del seno è soggettiva e dipende dalla complessità dell’intervento.
Dopo l’intervento, dolori al seno e gonfiori sono del tutto normali, verranno comunque prescritti dal chirurgo analgesici e antidolorifici da assumere durante la fase di recupero.
Dopo 2 settimane dall’operazione è possibile tornare alle proprie attività quotidiane facendo comunque attenzione a movimenti bruschi e ad attività eccessivamente faticose. Per svolgere attività più impegnative bisognerà attendere 4-6 settimane.
Le cicatrici hanno percorso di guarigione a sé stante, nonostante ciò sbiadiscono col passare del tempo.
L’intervento mammaria nelle Breast Unit ospedaliere è a carico del Sistema Sanitario Nazionale, quindi gratuito.
Per saperne di più non esitare a contattare lo studio del Dottor Carmine Andrea Nunziata per richiedere una consulenza o prenotare una visita.