Trapianto tricologico
Il trapianto di tricologico comunemente conosciuto come “Autotrapianto di Capelli” è un intervento chirurgico basato sullo spostamento di piccoli frammenti di cuoio capelluto da una zona del capo più folta verso la zona meno folta o diradata.
Il trapianto tricologico è un intervento di chirurgia estetica volto a risolvere il problema delle calvizie.
Le calvizie sono un fastidio estetico che riguardano tanto gli uomini quanto le donne.
Negli anni grazie alla tecnologia che si è evoluta nel settore chirurgico si riescono ad ottenere risultati soddisfacenti e a lunga durata con una semplice operazione.
Il trapianto dei capelli è composto da diverse tecniche che possono variare a seconda della preferenza del chirurgo e della tipologia di calvizie da colmare:
I microinnesti: viene prelevata in corrispondenza della corona occipitale una losanga di cuoio capelluto lunga dai 10 ai 20cm e larga 1,5 cm circa; questa viene successivamente tagliata in sottili strisce contenenti 1-2 file di capelli, ciascuna con il proprio bulbo. Tali strisce vengono a loro volta sezionate in micro-carote ciascuna recante da 1 a 3 capelli (microinnesti).
Altrettante perforazioni vengono praticate nella regione glabra ricevente permettendo l’impianto degli innesti. Su ciascun innesto si forma una piccola crosta siero-ematica che cade dopo circa 2 settimane, facendo cadere con sé il capello impiantato; questo ricresce dopo il 3° mese. Più sedute sono necessarie sullo stesso sito ricevente al fine di ottenere una densità di capelli adeguata. Tale intervento di superficie è mini-invasivo e si effettua in anestesia locale.
I lembi: La procedura consiste nel prelevare una banda di cuoio capelluto lunga dai 15 ai 18 cm e larga almeno 3 cm il cui peduncolo, necessario alla vascolarizzazione, viene preservato; tale lembo viene trasposto per colmare la regione frontale ricevente.
È la sola tecnica che consente, in un unico intervento, di apportare una forte densità di capelli nella regione frontale. Tuttavia la tecnica del lembo comporta, in alcuni pazienti, dei rischi che devono essere spiegati dal Vostro chirurgo. L’intervento si effettua in anestesia locale; può rendersi necessario qualche giorno di riposo prima di poter riprendere l’attività lavorativa.
Riduzione delle zone glabre: il chirurgo asporta una parte della zona glabra e richiude immediatamente il difetto sfruttando l’elasticità del cuoio capelluto.
Abitualmente si può rimuovere una zona che va dai 10 ai 12 cm di lunghezza e dai 3 ai 4 cm di larghezza. Questa tecnica è destinata unicamente alle regioni glabre e nei pazienti che abbiano una buona elasticità del cuoio capelluto. L’intervento si svolge in anestesia locale e permette una precoce ripresa delle attività. Può ripetersi due o tre volte a qualche mese di distanza.
Lifting del cuoio capelluto: è una tecnica più invasiva che associa nello stesso tempo operatorio una ampia riduzione delle zone glabre con l’applicazione di uno o due lembi destinati a coprire la regione frontale.
Tale procedimento può permettere di coprire certe calvizie estese solo in due tempi operatori. Si effettua più spesso in anestesia totale e necessita di un periodo di congedo che va dagli 8 ai 10 giorni.
Sebbene un paziente possa decidere di sottoporsi al trapianto di capelli a qualsiasi età, è spesso consigliato di sottoporsi a questo intervento non prima dei 30 anni compiuti.
La durata dell’intervento di trapianto tricologico varia a seconda dell’ampiezza dell’area da trattare di norma si indica un arco temporale che oscilla tra le 4 e le 5 ore e mezza.
È necessario prevedere un periodo di congedo dal lavoro dai 4 agli 8 giorni.
Per i microimpianti si forma una piccola crosta siero-ematica su ciascun impianto che cade in 8-10 giorni. I capelli innestati cadono con la crosta e ricrescono tra il secondo e il terzo mese. Crescono di almeno 1 cm al mese.
Nelle riduzioni delle zone glabre, nei lembi e nei lifting del cuoio capelluto, i capelli non cadono e i punti vengono rimossi verso l’8° giorno.
Lo shampoo si può praticare in genere 48 ore dopo l’operazione.
La pratica di un’attività sportiva può esser ripresa progressivamente a partire dalla 4° settimana post-operatoria.
Per qualche giorno si può avvertire una lieve cefalea, curabile con la prescrizione di analgesici.
Nel post operatorio si osservano un’edema ed ecchimosi (blu) la cui importanza e la cui durata sono molto variabili da un individuo all’altro.
Il costo dell’intervento può variare in base a diversi fattori che vengono valutati in fase di colloquio conoscitivo.
Per saperne di più non esitare a contattare lo studio del Dottor Carmine Andrea Nunziata.